Un’esperienza di vita unica; ho vissuto un processo di scoperta del sé e d’incontro con l’altro. Mi ha permesso di rompere tutte le mie barriere. Ha cambiato la mia visione dell’arte e della vita in generale. Ho capito che quando la condivisione si crea diventa la realtà più bella, perché è da lì che nascono le cose più belle della vita.
Quando mi sono iscritta al corso della ‘Passione Creativa’ stavo vivendo una situazione molto complicata nella mia vita. Avevo paure, insicurezze ed ero stata delusa da persone importanti.
Oggi posso dire che questo corso ha cambiato la mia vita in meglio per diversi motivi.
Innanzitutto, mi ha permesso di guarire le mie paure attraverso l’arte e di canalizzare le mie insicurezze con gli esercizi di movimento e l’incontro con l’altro.
In secondo luogo, ho incontrato persone bellissime che ora fanno parte di me e io faccio parte di loro.
In terzo luogo, ho potuto conoscere le molteplici connotazioni dell’identità e come questa possa essere un sintomo di integrazione e disintegrazione allo stesso tempo.
In quarto luogo, ho potuto vedere la vita con occhi diversi, cioè con ottimismo e speranza in un futuro migliore. Questa opportunità mi ha restituito la voglia di sognare e di credere nei processi di cambiamento e trasformazione come collettività e anche come individuo.
Se devo sottolineare qualcosa di unico e straordinario di questo corso, è la possibilità che offre ai partecipanti di essere sé stessi, senza paura di essere giudicati, rifiutati o offesi dagli altri.
È uno spazio di libertà non solo creativa, ma anche culturale, identitaria e artistica. Questo fa sì che, alla fine di questo meraviglioso periodo trascorso insieme, mi sia sentita una studentessa e un’insegnante in ogni fase del processo, perché ho imparato da tutti e sento che, in fondo, anche i miei compagni hanno imparato da me. La mia percezione della bellezza oggi è meno esigente e più giusta, la bellezza sta nella capacità di accettare, anche in mezzo alla diversità, il sublime dell’essere autentici.
Ho riscoperto che la vita non è fatta di ciò che si vede davanti a un pubblico, ma di quei momenti in cui il silenzio e gli sguardi dell’altro riescono a trasformare quegli attimi. Per me, è stato un modo per guarire il rapporto con me stessa e con il mondo, in modo veramente semplice, perché mi piace quando sentiamo dire: “La tua sola presenza è sufficiente, non importa quanto tu possa o non possa contribuire”.
La libertà di essere, di vivere nell’adesso, senza essere arrabbiata con il passato o disperata per il futuro, l’ho potuta raggiungere in quello spazio, perché il dialogo del mio insegnante che mi incoraggiava a lasciarmi andare, che emanava empatia, e i volti dei miei compagni di classe, in cui si poteva vedere la paura di mostrarsi, una paura collettiva, mi hanno motivato ad abbassare le difese. Mi sentivo parte di ciò che stava accadendo, anche se le mie intenzioni non sono mai state quelle di integrarmi, perché quando ci si decide ad aprirsi, di smettere di trattenere ciò che ci appesantisce e lo si riconosce di fronte a un gruppo, la guarigione avviene (ne segue). Nelle piccole cose, quasi senza parlare, senza cercare di dimostrare nulla, è stato allora che ho scoperto che tutto ciò di cui avevo bisogno era essere me stessa. Dopo il workshop, quindi, nulla è più come prima. Continuo un percorso di costante apertura verso l’altro, non sono indifferente all’insignificante, sia che si tratti di momenti di silenzio o di contatto con gli altri, perché so che lì posso trovare me stessa.
La bellezza si trova in ogni cosa. Non credo che esista qualcosa senza un pizzico di bellezza. Ma quando ci riferiamo ad essa, per quanto posso capire, ci riferiamo a quel bisogno intrinseco che l’uomo ha di cercare soluzioni, vie d’uscita, forse una ricerca della verità, o del bene, di qualcosa che ci trascende; anche in circostanze austere. Vista così, anche se non credo di aver capito il vero significato di questo concetto, la ricerca della bellezza è qualcosa di innato che tutti abbiam e non credo che ci sia un essere umano che non la cerchi, anche se camminiamo nella direzione opposta, verso la perdizione, perché tutti cerchiamo di vedere la luce nelle tenebre, non siamo esseri di tenebra. Io ho visto la bellezza nei workshops.
Dove l’ho vista? Beh, in ogni attività che è stata fatta, si è sprigionata una grande bellezza, perché ogni atto, sia le lezioni che sono state tenute, che sono state strumenti che hanno permesso la conoscenza di sé, sia le lezioni pratiche, hanno permesso la creazione di spazi in cui è stato favorito il vedere oltre la semplice apparenza. L’incontro con l’altro è un salto che ci permette di trovare noi stessi e vedo la bellezza proprio in quegli strumenti che facevano emergere alcune delle miserie interiori, facendoci concentrare sul volto dell’altro, e vedere squarci di verità. Per me non c’è modo più rapido di capire il mondo che cercare di capire un altro essere; i legami umani salvano, l’empatia anche e la bellezza senza dubbio li unisce.
Considero la prima edizione del corso – Dentro e attraverso la BELLEZZA – e la seconda edizione del corso – La Passione creativa – come due versioni molto diverse, poiché il mio percorso si è evoluto, e sono emersi nuovi interessi.
Ma se c’è una cosa che entrambe le edizioni hanno in comune è che mi hanno aiutato a uscire dalla mia zona di comfort. Nella prima edizione ho affrontato uno spazio sconosciuto con persone sconosciute che poi sono diventate amiche e compagne di viaggio verso la (ri)scoperta della bellezza. Nella seconda edizione ho superato la paura del palcoscenico e ho partecipato all’attività di movimento dietro le cortine. Posso quindi affermare che queste esperienze sono state due punti di svolta nella mia vita per trasformarmi: cambiare il modo di relazionarmi e di valorizzare le persone della mia cerchia, cambiare il modo di pensare e di fare le cose, vederle da un punto di vista diverso.
La bellezza è un termine soggettivo. Per me una delle cose più belle è la vita perché è come un bruco che si trasforma in farfalla, cioè un processo in continua trasformazione che può avere diverse fasi: alcune dolorose e altre felici.
Nel 2023 ho imparato a guardare, pensare e riflettere sulle cose in modo diverso. Ho avuto molte lezioni che mi hanno permesso di imparare molte cose. Per esempio, ho imparato che nella vita ci sono persone che vengono a insegnarci qualcosa e poi se ne vanno (quell’insegnamento può essere doloroso, ma era il metodo che serviva per imparare), ci sono anche persone che sono lì da tutta la vita e improvvisamente se ne vanno, e altre che arrivano apparentemente per un periodo effimero e finiscono per restare.
Ho avuto la fortuna di partecipare al progetto DAB fin dall’inizio e ho notato un cambiamento radicale in me stessa come persona e nel modo in cui vedo e sento l’arte.
In generale, tutti questi corsi mi hanno aiutato a reinventarmi. Questo è fondamentale nella nostra vita, non possiamo vivere bloccati nel “non posso farlo”. Il corso mi ha aiutato a dimenticare quello che gli altri potrebbero dire di quello che faccio, mi ha aiutato a vivere davvero, e solo l’arte può farlo. Il mio rapporto con l’arte è cambiato radicalmente, mi è sempre piaciuto di più contemplare l’arte, ma ora mi piace anche creare, anche se non voglio dedicarmici professionalmente. Questo corso mi ha dato la spinta per entrare nel coro della mia scuola, per fare un autoritratto, per fotografare gli altri anche se non ho alcuna idea di pittura o fotografia. Questo corso ha sviluppato in me la capacità di eliminare l’imbarazzo, i pregiudizi su di me e sugli altri e credo che questo sia possibile solo quando le persone che ne fanno parte sono in grado di farti sentire in un luogo sicuro e accogliente. Non c’è niente di più bello che imparare dagli altri e sentirsi a casa con persone che conosci a malapena di nome e DAB ha raggiunto anche questo obiettivo.
Mi sento una persona completamente diversa e onestamente mi sento molto diversa ogni giorno. È un lavoro lungo, non basta una giornata di lavoro, ma questo corso mi ha aiutato a liberarmi dall’imbarazzo e dai limiti che mi ero posta. Mi ha aiutato a godere di me stesso, dell’arte e dell’esperienza di vedere l’altro come un dono, come uno strumento per aiutarmi a essere migliore.
Credo che la mia esperienza in questo progetto abbia molto a che fare con la bellezza. Credo che la bellezza sia un modo di contemplare il bene, di manifestare il bene in questo mondo, e attraverso l’arte siamo in grado di personificare questa bellezza, che sembra qualcosa di astratto ma che è dentro di noi, e l’arte è il mezzo per far emergere la bellezza dentro di noi, per mettere in evidenza la bellezza delle cose e delle persone.
2022 – Dentro e attraverso la Bellezza – Cuba
Tutti abbiamo la capacità per creare arte, siamo noi stessi a stabilire dei limiti. Questo corso è necessario per scoprire in ciascuno di noi il modo di far emergere quanto vi è di artistico, l’arte che ci portiamo dentro; e penso che ciò sia stata un’esperienza molto utile per tutti.
Attraverso il corso ho capito che “la bellezza è negli occhi di chi guarda”.
Ho capito che è il modo di apprezzare la vita e ogni suo dettaglio a fare la differenza. Così ho iniziato a guardare me stessa, a guardare dentro di me, per scoprire la bellezza che custodivo, per poi offrirla al mondo e vedere con essa tutto ciò che mi circondava.
Queste risorse (bellezza) che ho scoperto in me sono varie, come l’empatia, l’affetto e la gentilezza. Ecco perché non guardo più il brutto, il crudele o il disumano che mi circonda. Uso la mia bellezza in ogni passo che faccio e sono in grado di vedere con empatia e gentilezza tutto il bene che c’è là fuori.
Tutto questo grazie all’arte, grazie al corso e agli strumenti che mi ha dato. Forse il mondo è sempre lo stesso, ma ora lo vedo con i colori e la bellezza che ho scoperto in me.
L’AVANA: 17 dicembre 2022, Cuba POST DATA – spettacolo teatrale.
Direzione generale: Erika Ivacson Direzione artistica: Arnaldo Galban Testo scritto da: Shabely Bottle of Charity in collaborazione con Arnaldo Galban Approfondimento del tema: P. Ariel Suárez, Ernesto Domenech, Wendy Pérez Bereijo Musicisti: Adrian Jesús Cabrera Biblonia, Vilmarys Rodríguez Grafica: Wendy Pérez Bereijo, Veronika Breuer Fotografi: Veronika Breuer, Eloy Rodríguez Scenografia: Audrey Alfonso Morell, Cynthia Deus Fegundo Attori: Lilibel Pérez Chirolde, Marla Almaguer Quiñones, Jorge Carlos Carrión Escudero, Juan Leandro Azcuy, Gen Torres Roque, Jessica Torres Roque, César Cardoso Moreno. Produzione e registrazione: Daniel Arévalo
La descrizione di Wendy Pérez Bereijo del processo creativo: «Post-Data è stato un percorso di accoglienza. Tutti noi che siamo stati immersi in questo processo abbiamo compreso, in una pratica concreta, cosa significa sentire una persona nuda, sperimentare il dolore e vedere le vulnerabilità dell’altro. Questo mi ha aiutato a capire che bisogna accogliere l’Altro con la “a” maiuscola (la sua storia, la sua cultura, il suo corpo, che sono le cose più importanti nelle relazioni). Questo percorso si è incarnato in storie concrete, in dibattiti riflessivi, in incontri con gli amici, in lacrime e abbracci. Tutto ciò rappresentava un vivido processo di creazione dell’arte, che si materializzava come un’unità in un’opera teatrale. Si può dire che non fosse perfetto, né il migliore nel suo genere, ma una cosa è certa: è stato vissuto da noi come la migliore opera del mondo».
L’AVANA: 13 settembre 2022, Cuba LAUREA – Consegna dei certificati di diploma: Dentro e attraverso della BELLEZZA. Istituto di Studi Ecclesiastici P. Félix Varela
Il momento conclusivo del corso si è svolto in collaborazione con l’Istituto di Studi P. Félix Varela. Il riconoscimento del progetto come corso di diploma facente parte dell’offerta formativa dall’Istituto lo ha reso parte integrante del programma accademico.
L’AVANA: 21 maggio 2022, Cuba PRESENTAZIONE DEL LIBRO – La passione creativa di Fernando Muraca.
Collaboratori: Progetto DAB, Centro Culturale P. Félix Varela.
L’edizione del libro in lingua spagnola, “La pasión creativa”, viene presentata per la prima volta a L’Avana, Cuba, presso il Centro Cultural P. Félix Varela. La versione spagnola è nata dal rapporto tra l’autore, Fernando Muraca, e l’attore cubano Arnaldo Galban. Durante un incontro in Europa Galban espresse il desiderio che il libro potesse essere tradotto in spagnolo affinché le idee di Muraca sulla creatività tipica dell’artista, fossero conosciute anche a Cuba e da tutti gli ispanofoni. Nel libro l’autore vuole trasmettere un approccio basato sulla relazione. Chi è l’artista che abbraccia l’idea di reciprocità e cosa fa per controllare la tempesta emotiva che si genera plasmando la materia con le sue mani? Cosa succede se, lavorando, si riesce a instaurare con gli altri un dialogo serrato che è ricambiato dal calore dell’amicizia?
L’AVANA: 20 maggio 2022, Cuba RINASCERE – Nascita della sensibilità – presentazione artistica. Centro Culturale P. Felix Varela.
Collaboratori: George Céspedes, Arnaldo Galban, Daniel Arévalo, Fernando Muraca, Antonio Maria Baggio, Gianluca Falconi, Annia Martinez, Darío García Luzón, e i 25 studenti del corso “Dentro e attraverso la BELLEZZA” realizzato in collaborazione con l’Istituto Ecclesiastico P. Felix Varela.
La presentazione è stata la conclusione di un percorso pedagogico durato tre mesi. I giovani hanno potuto conoscere l’esperienza e il pensiero di esperti e artisti professionisti su temi esistenziali: identità, rapporto con la diversità, impegno sociale, emigrazione, consapevolezza per costruire un futuro migliore. Il tutto in una completa fusione tra le varie espressioni artistiche quali: installazioni, performance, teatro e danza.